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Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco

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Lisa Fittko

Lisa Fittko (alla nascita Elizabeth Eckstein), nasce il 23 agosto 1909 ad Uschhorod, in Ucraina (al tempo parte del territorio austro-ungarico). Cresce a Vienna in una famiglia molto impegnata culturalmente. Il padre è l’intellettuale ebreo Ignaz Eckstein, che dal 1916 è codirettore – e in seguito proprietario – del periodico politico e culturale «Die Waage». La madre, Julie Teriko Eckstein, è la sorella della pittrice viennese Malva Schalek.

A partire dal 1922 i risparmi della famiglia diminuiscono sensibilmente e il periodico «Die Waage» non è più finanziabile. La famiglia si trasferisce dunque a Berlino, dove Ignaz Eckstein abbandona l’impegno politico e apre un'attività di import-export. Lisa cresce nel vivace ambiente culturale di Berlino, continua a seguire le teorie di Maria Montessori, alle quali si era già accostata in Austria, fino a trasformarle in un attivismo non più solo pedagogico ma propriamente politico: in quegli anni Lisa prende parte a dimostrazioni e anche a lotte di strada tra attivisti di destra e sinistra.

Dopo la presa di potere da parte dei nazisti, Lisa Fittko vive nell'illegalità, costretta a nascondersi nel retro di un negozio di dolciumi dal quale scrive a macchina volantini antifascisti che inneggiano alla fine del regime hitleriano. Impara a convivere con la paura della denuncia, a muoversi nell’ombra, a mettere in gioco la sua vita pur di pubblicare e diffondere articoli di giornale e broschures informative. Si unisce a un gruppo di altri avversari del regime, ma la Gestapo intercetta la loro attività e tutti i membri del gruppo vengono imprigionati.

Dopo l'ascesa al potere di Adolf Hitler, i genitori della scrittrice fuggono prima in Cecoslovacchia, poi a Vienna e infine in Francia, dove riusciranno a sopravvivere all’occupazione tedesca. Lisa, che invece, aveva deciso di restare in Germania e opporre resistenza all’avanzata nazista, fuggirà a sua volta nel 1933 a Praga, dove incontra il suo futuro marito, Hans Fittko.

Quando Hans viene espulso dal territorio cecoslovacco per volere delle autorità tedesche, Lisa lo segue in esilio in Svizzera. Basilea, città eletta dalla coppia a luogo di residenza, si mostra subito esser un posto ideale dal quale continuare l’attività di propaganda contro il regime nazista. Da lì la coppia riesce a captare e ricevere dalla Germania importanti informazioni, che regolarmente, con l’aiuto di altri compagni, pubblica sui volantini di propaganda. Allorché la Gestapo scoprirà il nascondiglio degli autori dei libelli ed emanerà per loro un ordine di estradizione, la coppia decide di lasciare la Svizzera e trasferirsi in Olanda e continuare da lì la propaganda antinazista.

Ancora una volta però, la Gestapo riesce ad intercettare alcune delle persone coinvolte nell’organizzazione e Lisa e Hans sono presto costretti a scappare nuovamente, questa volta in Francia, dove Lisa rivede la famiglia.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, i francesi arrestano tutti gli esuli austriaci e tedeschi, confinandoli in campi di lavoro, separati per sesso, in alcune località a sud della Francia.

Lisa e Hans non riescono a sottrarsi a questo destino, Lisa viene deportata a Gurs, ai piedi dei Pirenei, Hans a Vernuche.

Tra il 1940 e il 1941 Lisa e un gruppo di altri detenuti (tra i quali Walter Benjamin) riescono ad evadere dal campo di Gurs e scappano attraverso il confine franco-spagnolo. La fuga tra gli stretti sentieri dei Pirenei viene descritta con minuzia nel libro Mein Weg, pubblicato nel 1985.

Giunta a Marsiglia Lisa rincontra Hans e prende contatto con l’Emergency Rescue Committee, un’organizzazione per rifugiati fondata dall’americano Varian Fry. Il nucleo di fuggiaschi prosegue il suo viaggio in direzione spagnola, e si dirige verso il Portogallo, paese neutrale, dal quale partono le navi dirette negli Stati Uniti e in Sud America.

Quando nell’aprile del 1941 per ordine dei tedeschi, i francesi impediscono ai non francesi di abitare e occupare le zone di confine, Lisa e Hans accettano l’invito di Varian Frys di imbarcarsi per Cuba. Solo lì, dopo anni di lotte comuni e affetto immutato, si sposano.

Sette anni dopo la coppia si trasferisce negli Stati Uniti, dove Lisa lavora dapprima come corrispondente con l’estero, e in seguito nell’amministrazione dell’università di Chicago e milita nel movimento pacifista americano.

Hans Fittko, insignito in Israele della Medaglia Jad-waSchem, muore nel 1960. Sulla coppia sono stati girati film e documentari. Nella cittadina francese di Banyuls-sur-Mer, nel gennaio del 2001, è stato eretto in loro onore un monumento inteso a ricordare che la coppia, rischiando la propria stessa vita, ha consentito a numerosi altri perseguitati di giungere incolumi in Spagna. Ai piedi del monumento si diparte un sentiero percorribile, grazie al quale si giunge, in cinque ore, al vecchio sentiero di fuga che i coniugi Fittko battezzarono „F-Route“ che conduceva da Banyuls (in territorio francese), fino a Portbou, in Spagna. Dal giugno 2007 quel sentiero è noto con il nome di „Chemin Walter Benjamin“ e viene considerato un percorso storico.

Lisa Fittko muore a Chicago il 12 marzo 2005.

 

Opere

  • Mein Weg über die Pyrenäen. Erinnerungen 1940/41, ricordi, 1989
  • Solidarität unerwünscht. Meine Flucht durch Europa. Erinnerungen 1933-1940, ricordi, 1990

 

Traduzioni in italiano

  • La via dei Pirenei, Roma, 2007

 

Scelta bibliografica

  • Dornhof, Dorothea, Nur nicht stillschweigen müssen zu den Verbrechen seines Landes. Gespräch mit Lisa Fittko, Chicago, 14 Dezember 1992, in: Krohn, Claus-Dieter (Hrsg.), Frauen und Exil. Ed. Text + Kritik, München, 1993.
  • Stodolsky, Catherine, Die „F“-Route oder die Rettungsarbeit von Lisa und Hans Fittko in Südfrankreich in den Jahren 1940-1941, Berlin, 2007.

 

Sitografia

http://www.lrz-muenchen.de

http://www.varianfry.org

 

 

Filmografia

  • Jenseits der Grenze, documentario, 1990
  • Resisting Paradise, documentario, 2003 (l’autrice vi appare in prima persona)

 

 

(foto: http://www.lrz-muenchen.de )