Italiano Tedesco

Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco

Home > Sentieri di vita > Anna Siemsen

Anna Siemsen

Nasce a Mark, un piccolo paese della Vestfalia, il 18 gennaio 1882, in una famiglia di pastori evangelici. Dopo la scuola e la formazione da insegnante, che si conclude a Münster nel 1901, impartisce lezioni private. Nonostante l'ancora vigente divieto allo studio universitario per le donne, tra il 1905 e il 1911, inizia a studiare germanistica, filosofia e latino tra le città di Monaco, Münster e Bonn. Nel 1909 termina il suo percorso di studi, supera l'esame di stato per l'insegnamento e lavora come docente liceale nelle città di Detmont, Brema e Düsseldorf.
Durante il primo conflitto mondiale si distingue per il suo attivismo pacifista e socialista che si esprime in particolar modo nell'ambito della lotta per la democratizzazione del sistema educativo. Entrata a far parte del partito dell'USPD nel 1929 lo rappresenta, l'anno seguente, ricoprendo una carica politica nel consiglio cittadino di Düsseldorf nel campo dell'amministrazione scolastica. Una mansione, questa, che svolge anche nella città di Berlino a partire dal 1921. Nel 1923 è a Jena, dove le viene assegnata una cattedra da professore ordinario di pedagogia all'Università. Negli stessi anni viene anche incaricata dalla regione della Turingia di occuparsi di una riorganizzazione complessiva del sistema della scuola media superiore. Il tentativo tuttavia non ha buon esito perché, con le nuove elezioni in Turingia, il partito socialista perde il potere e Siemsen resta esclusa dal ciclo di riforme attuato dai nuovi reggenti conservatori.
Esclusa da incarichi politici di rilievo, Siemsen si dedica alla scrittura. A partire dal 1923, e per pochi anni a seguire, pubblica una grande quantità di brochure e libri a tema politico o pedagogico, ma anche letterario e femminista, riflesso del suo impegno in numerose organizzazioni femministe e per la difesa dei diritti umani. In seguito alle divisioni interne sorte in seno al partito socialista nel 1921, il suo impegno politico confluisce nelle attività della SPD, anche se in più di un'occasione Siemens esprime il suo disaccordo con certe posizioni del partito in merito alla questione femminile. Alla fine del 1932, il ministro degli interni Frick Wächtler le toglie il titolo di professore ordinario a causa della simpatia che Siemsen aveva mostrato nei riguardi del professor Elil Julius Gumbel, perseguitato a causa delle sue idee politiche. Il 15 marzo del 1933, per sfuggire alla cattura in seguito alla presa di potere nazionalsocialista, Anna Siemsen fugge in Svizzera. Proprio in Svizzera, nel 1934, sposa, per pura convenienza politica, Walter Vollenweider, segretario della gioventù operaia. Grazie alle nozze Siemsen acquista la cittadinanza svizzera e sfugge così alla rigida normativa che impediva ai rifugiati in quel paese di potervi lavorare, nonché di partecipare alla vita politica. Tra il 1934 e il 1935 completa il suo trattato Die gesellschaftlichen Grundlagen der Erziehung, poi pubblicato ad Amburgo nel 1948. Nel 1936, allo scoppio della guerra civile spagnola, Anna Siemsen vola in Spagna al seguito di una spedizione di un ente assistenziale svizzero.
Tra gli incarichi importanti che Anna Siemsen ricopre in Svizzera ricordiamo il lavoro alla sezione per l'educazione e la formazione del Partito social democratico svizzero, nonché la direzione del quotidiano femminile «Die Frau in Leben und Arbeit». Nel 1946 pubblica un'analisi molto acuta degli eventi politici mondiali, che reca il titolo Zehn Jahre Weltkrieg.
Anna Siemsen fa ritorno in Germania nel 1946, decisa a collaborare in modo definitivo alla costituzione di un ordinamento democratico del sistema tedesco dell'istruzione. Tuttavia, ostruzionismi di natura politica e burocratica le impediscono di assumere non solo cariche politiche, ma anche di riottenere il ruolo di docente universitario. Siemsen impiega gli ultimi anni della sua vita dando lezioni di pedagogia e di teoria della letteratura e lavora, su commissione del governo inglese, all'organizzazione di corsi per la formazione di maestri di scuola elementare. Muore ad Amburgo il 22 gennaio 1951.

 

Opere

  • Erziehung im Gemeinschaftsgeist, saggio, 1921
  • Die Kunst des Erzählens, saggio, 1921
  • Stilproben, saggio, 1922
  • Literarische Streifzüge durch die Entwicklung der Europäischen Gesellschaft, saggio, 1925
  • Beruf und Erziehung, saggio, 1926
  • Weltliche Kultur und weltliche Schule, saggio, 1927
  • Das Buch der Mädel, saggio, 1927
  • Politische Kunst und Kunstpolitik, saggio, 1927
  • Religiöses Kulturgut und weltliche Schule, saggio, 1927
  • Daheim in Europa. Unliterarische Streifzüge, saggio, 1928 
  • Menschen und Menschenkinder aus aller Welt, saggio, 1928
  • Selbsterziehung der Jugend, saggio, 1929
  • Religion, Kirsche und Sozialismus, saggio, 1930
  • Auf dem Wege zum Sozialismus, saggio, 1932
  • Deutschland zwischen Gestern und Morgen, saggio, 1932
  • Spanisches Bilderbuch, saggio, 1937
  • Diktaturen oder europäische Demokratie?, saggio, 1937
  • Sozialismus und sozialistische Bewegungen, saggio, 1943
  • Der Weg ins Freie, biografie, 1943
  • Zehn Jahre Weltkrieg. Eine Chronik in monatlichen Berichetn von Januar 1935 bis Mai 1945, saggio, 1946
  • Frau und Sozialismus, saggio, 1946
  • Einführung in den Sozialismus, saggio, 1947
  • Frauenleben in drei Jahrtausenden. Märchen der Wirklichkeit, saggio, 1948
  • Kunst und Politik. Ein Wort zu unserer Zeit und ihren Verpflichtungen, saggio, 1948
  • Das Buch der Freiheit. Stimmen der Völker und Nationen aus vier Jahrtausenden, saggio, 1956

 

 

Scelta bibliografica

  • Hirscher, Elke, Anna Siemsen. Daheim in Europa, o. O., 1992.
  • Lacaita, Francesca, Anna Siemsen. Per una nuova Europa. Scritti dall'esilio svizzero, Milano, 2010.
  • Mayer, Christine, Anna Siemsen, in F. Kopitzsch/ D. Brietzke (Hg.), Hamburgische Biografie. Personenlexikon,  Bd. 1, Hamburg, 2001.
  • Mevius, Ludolf, Anna Siemsen. Eine sozialistische Pädagogin, in U. Hochmuth u.a. (Hg.), Hamburg. Schule unterm Hackenkreuz, Hamburg, 1983.
  • Pilz, Elke (Hg.), Das Ideal der Mitmenschlichkeit. Frauen und die sozialistische Idee, Würzburg, 2005.
  • Reutter, Monika, Vom egoistischen 'Mein' zum solidarischen 'Unser'. Pädagoginnen zwischen Frauenbewegung und sozialistischer Revolution; Therese Schlesinger, Anna Siemsen, Alice Rühle-Gerstel, in K. Ruf (Hg.), Bildung hat (k)ein Geschlecht, Frankfurt am Main, 1998, pp. 149-153.
  • Rothe, Valentine, "Wir sehen das Ziel, wir suchen den Weg dahin". Zur Lebensgeschchte Anna Siemsen, eine Bonner Studentin, in Aspekte der Geschichte, Göttingen u.a., 1990, pp. 135-143.
  • Schmölders, Ralf, Anna Siemsen - sozialistische Pädagogin in der Weimarer Republik, in I. Brehmer (Hg.), Mütterlichkeit als Profession? Lebensläufe deutscher Pädagoginnen in der ersten Hälfte dieses Jahrhunderts, Band 1, Pfaffenweiler, 1990.
  • Id., Personalbibliographie Anna Siemsen (1882-1951), hg. vom Archiv der Arbeiterjugendbewegung, Oer-Erkenschwick, 1992.
  • Schmölders, Ralf, Personalbibliographie Anna Siemsens (1882-1951), Oer-Erkenschwick, 1992. 
  • Schoppmann, Claudia (Hg.), Im Fluchtgepäck die Sprache. Deutschsprachige Schriftstellerinnen im Exil, Berlin, 1991.
  • Siemsen, August, Anna Siemsen. Leben und Werk, Hamburg-Frankfurt, 1951.
  • Thielkind, Sigrid, Gute Europäerinnen. Anna Siemsen und Ruth Körner im Exil, Essen, 2001.
  • Wall, Renate, Lexikon deutschsprachiger Schriftstellerinnen im Exil 1933- 1945, Gießen, 2004.

 

 

Sitografia

http://www.uni-due.de/imperia/md/content/ekfg/sigrid_thielking_europaerinnen.pdf
http://www2.erzwiss.uni-hamburg.de/aktuell/Siemsen2.pdf
http://www2.erzwiss.uni-hamburg.de/aktuell/Siemsen.pdf
http://www.uni-hamburg.de/Dienste/anna_siemsen_e_print.html
http://www.europa.clio-online.de/site/lang__de/ItemID__395/mid__11428/40208214/default.aspx
http://www.arbeiterjugend.de/news/anna_siemsen.html
http://www2.uni-jena.de/erzwiss/stadtspaziergang/siemsen.htm


(foto: http://www.jena.de/sixcms/detail.php?id=11304#siemsen )