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Rahel Sanzara

La breve e triste storia di Rahel Sanzara, pseudonimo che nasconde l'identità di Johanna Bleschke, inizia il 9 febbraio 1894 a Jena.
Nel 1912 si trasferisce a Berlino dove viene assunta presso una casa editrice. Grazie alle frequentazioni di quel periodo le viene presentato lo scrittore e medico Ernst Weiß. Nonostante la differenza d'età, 12 anni, tra i due nasce una solida amicizia, che dura circa vent'anni. Durante il primo conflitto mondiale Ernst lavora come medico mentre Johanna, dopo un corso specialistico, opera come infermiera. Negli stessi anni prende lezioni di danza presso lo studio di Rita Sacchetto, celebre danzatrice tedesca molto ammirata da artisti del calibro di Klimt, Moser e Hofmann. Al termine dei suoi studi si esibisce scegliendo lo pseudonimo di Rahel Sanzara con il quale rimane in seguito nota anche come scrittrice. Nonostante i numerosi ingaggi in spettacoli pantomimici e danzanti e la frequenza di un corso di recitazione che la porta ad ottenere una parte in un film (1917), un ruolo in un dramma scritto dallo stesso Ernst Weiß, nonché numerose apparizioni sui palcoscenici tedeschi, in particolare nella città di Darmstadt, nel 1926 la sua popolarità è notevolmente calata e lei stessa decide di ritirarsi dalle scene. Nello stesso anno pubblica il suo primo romanzo, Das verlorene Kind, prima sulle pagine della Vossische Zeitung e in seguito in forma di libro. La trama, molto discussa, suscita grande scalpore: narra infatti della violenza sessuale ai danni di una bambina di soli 4 anni. Il successo editoriale del romanzo, tradotto, già in quegli anni in numerose lingue straniere e più volte ristampato in Germania, le fa conquistare il premio Kleist. Nel 1927 Rahel sposa Walter Davidson, un agente di cambio ebreo, che la lascia, dopo il 1933, per emigrare in Francia.
La scrittrice non lo segue ma resta a Berlino dove si ammala di cancro e muore l'8 febbraio del 1939. La raccolta di racconti Die glückliche Hand, pubblicata prima sulla «Vossische Zeitung» e poi, in volume, l'anno della morte, non ebbe successo editoriale. Lascia anche un romanzo incompleto, Hochzeit der Armen. Ernst Weiß, che le sopravvive, si toglie la vita in Francia, nel 1960.

 

Opere

  • Das verlorene Kind, romanzo, 1926
  • Die glückliche Hand, racconti, 1933 (Buchausgabe: Humanitas, Zürich, 1936)

 

Traduzioni italiane

E' scomparsa una bambina..., Milano, 1937 e 1947

 

Scelta bibliografica

  • Heering, Cornelia, Die Kultur des Kriminellen. Literarische Diskurse zwischen 1918 und 1933. Ernst Weiß, mit einem Exkurs zu Rahel Sanzara, Münster, 2009.
  • Leonhardt, Henrike, Schicksal Name. Johanna Bleschke alias Rahel Sanzara, München, 2004.
  • Oredi-Hinze, Diana, Rahel Sanzara. Eine Biographie, Frankfurt am Main, 1981.
  • Schmidt-Bortenschlager, Sigrid, Besinnung auf Traditionen. Heimat und Geschichte im Roman des frühen 20. Jahrhundert, München, 1988.
  • Schulz, Georg-Michael, Vom Bösen und in gleichem Maße auch vom Guten. Rahel Sanzara: "Das verlorene Kind", München, 2003.
  • Wall, Renate, Lexikon deutschsprachiger Schriftstellerinnen im Exil 1933- 1945, Gießen, 2004.
  • Weidermann, Volker, Das Buch der verbrannten Bücher, Köln, 2008.

 

Sitografia

http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-14024642.html
http://www.verbrannte-buecher.de/t3/fileadmin/user_upload/dokumente/buecher_texte/babett_rastig_sanzara.pdf
http://www.meine-lieblingsbuecher.de/Lese-Tipps/Sanzara/body_sanzara.html