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Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco

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Helen Hessel

Helen Katharina Amita Berta Grund nasce in una famiglia della borghesia berlinese il 30 aprile 1886. La sua propensione per l'arte si manifesta già nella prima gioventù. Con l'intenzione di diventare pittrice Helen frequenta le lezioni di Käthe Kollowitz e nel 1912 si trasferisce a Parigi, dove completa la sua formazione. Nello stesso anno, nei locali del Café du Dôme, conosce lo scrittore Franz Hessel, del quale si innamora e che sposa l'anno successivo. Dalla loro unione nascono due figli.
Nel 1920, la famiglia si trasferisce in provincia di Monaco. In quei luoghi, Helene fa la conoscenza di Henri-Pierre Roché, collezionista d'arte e scrittore francese del quale si innamora perdutamente. Il triangolo tra Helen, Hessel e Roché, che per tutti e tre è fonte di grande ispirazione artistica, diviene il tema fondante del celebre romanzo di Roché Jules und Jim, pubblicato nel 1962 e adattato agli schermi cinematografici da François Truffaut, con Jeanne Moreau nel ruolo di Helen. La relazione finisce nel 1933, quando la scrittrice trova il coraggio di lasciare Roché.
Nel 1925, Helen e i figli si trasferiscono a Parigi, dove lei lavora come giornalista nel campo della moda per il quotidiano «Frankfurter Zeitung». Nella capitale parigina dell'epoca il lavoro di giornalista le consente di condurre una vita tranquilla.
Franz Hessel la raggiunge solo nel 1938, proprio durante i pogrom di Novembre che Helen descrive, in lingua inglese, per una rivista americana. L'articolo, come il dramma Blut, composto nello stesso anno, resta inedito.
Estromessa dal mondo del giornalismo, Helen prende a lavorare come vetturino con la propria auto. Nel 1940 lascia Parigi per trasferirsi in Costa Azzurra dove, grazie all'amicizia di Aldous Huxley, riesce a ottenere una casa per sé e la sua famiglia.
Nel maggio 1940 Franz Hessel e Ulrich, uno dei due figli della coppia, vengono deportati nel campo Les Milles, in quanto stranieri ritenuti pericolosi. Helen riusce a scampare la deportazione fingendosi malata. Il marito e il figlio saranno rilasciati nel mese di luglio, ma Franz morirà l'anno successivo, per la grave debilitazione causata dalle cattive condizioni di vita nel campo.
Nel 1941 la scrittrice cerca di ottenere un visto per gli Stati Uniti per se stessa e per il figlio Ulrich; mentre il secondogenito Stéphan, arruolatosi nella resistenza francese, si trova al fronte.
Il tentativo di espatrio però fallisce e solo nel 1947 la scrittrice seguirà il figlio Stéphan a New York. Nonostante la sua capacità di scrivere in lingua inglese, le storie brevi composte in quegli anni non hanno successo. Stanca di gravare sul bilancio familiare del figlio e della moglie, con i quali ha un rapporto molto conflittuale, Helen decide allora di lasciare New York. Vive principalmente in California e si mantiene svolgendo lavori domestici presso numerose famiglie.
Nel 1950 torna a Parigi e si stabilisce presso un'amica, la pittrice Anne Marie Uhde. Negli anni Sessanta traduce in tedesco il romanzo Lolita di Wladimir Nabokow.
Ha già 75 anni quando prende a rivedere i diari personali tenuti in gioventù per raccoglierne dei brani scelti e pubblicarli, nel 1988, in una prima antologia dal titolo Bubikopf - Aufbruch in den Zwanzigern.
Helen Hessel muore a Parigi il 15 giugno 1982.
Nel 1991 escono postume, con il titolo Journal d'Helen, le pagine del diario che avevano per oggetto la reazione tra lei, Hessel e Roché.

 

Opere

  • Bubikopf - Aufbruch in den Zwanzigern, antologia, 1988
  • Journal d'Helene, diario, 1991

 

Scelta Bibliografica

Gammel, Irene, Confessional Politics: women's sexual self-representation in life writing and popular media, 1999
Ganeva, Mila, In the waiting Room of Literature: Helen Grund and the practice of Travel and Fashion Writing. In «Women in German. Yearbook», 13, 2004, pp. 117-139.
Id., Women in Weimar Fashion. Discourses and Displays in German Culture, 1918-1933, New York, 2008.
Foster, Barbara M./ Foster, Michael/ Hadady, Letha, Three in Love: menage à trois from ancient to modern Times, 1997.
Wall, Renate, Lexikon der deutschen Schriftstellerinnen im Exil 1933-1945, Gießen, 2004.